seborga - Colle di Nava

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Gita in auto Seborga
da Nava 1h 20 min 82 km
Seborga (A Seborca in ligure) è un comune italiano di 297 abitantidella provincia di Imperia in Liguria.
Territorio Il territorio comunale di Seborga è situato nell'entroterra tra Ospedaletti e Bordighera, alla sommità di un promontorio sul crinale boscoso che dal monte Bignone e monte Caggio digrada verso la costa; un tratto pianeggiante e circondato da un semicerchio di minori rilievi chiudono a settentrione le valli del rio Borghetto e del rio Sasso.
Esiste la copia di un documento datato 954, in cui un marchese Guido, conte imperiale di Ventimiglia, in partenza per la Spagna, per portare aiuto a re Alfonso (in subsidium illustris D.ni Ildefonsi, regis Hispanie), che combatte contra perfidos Saracenos, avrebbe donato delle proprietà situate a Seborga ai monaci benedettini dell'abbazia di Lerino. Nel documento vengono anche citati un "Luigi, imperatore dei Romani", Tommaso, comite Sabaudie (nonché fratre uxoris mee) e un Raimondo, marchione Montisferrati, ovvero personaggi e titoli inesistenti nell'anno 954.
Tuttavia, una donazione di Seborga a Lerino, da parte di un Guido conte di Ventimiglia, non databile nel 954, sembra ritenuta valida nel corso di un processo risalente al 1177, conservato in copia autenticadell'anno 1305. Infatti, nella seconda metà del XII secolo il comune di Ventimiglia pretese che Seborga diventasse parte del proprio territorio. Iniziò quindi una causa con l'abate di Lerino e il 13 luglio 1177 fu emessa la sentenza da parte del vescovo di Ventimiglia e dei consoli ventimigliesi che riconobbero il lascito del conte Guido, in base all'atto di donazione (quod per privelugium bullatum bulla dicti comitis comprobabat) e alla testimonianza di dodici maggiorenti locali. La maggioranza degli storici accademici ammette l'autenticità dell'atto del 1177 ma non mancano autorevoli autori che pongono in discussione anche l'atto del 1177 ritenendolo un falso dell'anno 1305.
Nel 1181 la Repubblica di Genova che aveva esteso i suoi domini sino a Nizza dichiarò di assumere la protezione delle isole di Lerino e quindi anche di Seborga; in realtà, di fatto Seborga continuò a dipendere politicamente e amministrativamente dalla Contea di Provenza. Tale situazione rimase immutata sino al Settecento, secoli comunque caratterizzati da continui litigi sull'entità dei confini di Seborga.
Nel 1666, la vigilia di Natale, l'abate Cesare Bacillon appalta a Bernardino Bareste una zecca per la durata di cinque anni dietro a un corrispettivo di 740 lire all'anno. Vi si coniarono imitazioni del petit louis dal 1667 al 1671. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto e al rovescio lo stemma ancora in uso. La circolazione di queste monete fu vietata dal re di Sardegna nel 1667 e le monete stesse furono stigmatizzate come fraudolente dal vescovo di Nizza nel 1672 Sono noti altri contratti di appalto della zecca nel 1679 e nel 1684, ma non sono noti prodotti di questi contratti successivi.
Nel 1697 Vittorio Amedeo II di Savoia è sul punto di comprare il territorio di Seborga ma l'opposizione dei genovesi che fecero pressioni sul papa Innocenzo XII fa sì che la vendita si perfezioni solo trent'anni dopo (il 31 gennaio 1729).
Nel 1793 Seborga entrò a far parte del cantone di Perinaldo, distretto di Mentone, dipartimento francese delle Alpi Marittime. Nel 1805 Seborga fu trasferita al cantone di Bordighera, nel nuovo distretto di Sanremo dello stesso dipartimento, esteso all'Est per annessione di una parte della Repubblica ligure.
Seborga entrò, con la Liguria, nel 1815 a far parte del Regno di Sardegna prima, del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana poi.
La presunta indipendenza di Seborga
A partire dagli anni cinquanta del XX secolo alcuni membri della comunità di Seborga hanno rivendicato un'indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù di un presunto antico status di Principato di cui la località anticamente avrebbe goduto, ritenendo non valida l'annessione al regno di Sardegna. I cittadini di Seborga eleggono perciò anche un principe con funzioni prettamente simboliche: il ruolo è stato svolto dal 14 maggio 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte, da Giorgio Carbone (Giorgio I), e dal 25 aprile 2010 da Marcello Menegatto (Marcello . Il 12 aprile 2019, Marcello Menegatto (Marcello I) ha annunciato il proposito di abdicare dal ruolo di principe per motivi personali e familiari, anche se l'abdicazione non ha ancora avuto luogo formalmente. Il principe è coadiuvato da un consiglio di 9 ministri, privi di potere legale.

Costantino Muzio - Case di Nava - info@colledinava.it
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