Gita in auto a Pieve di Teco
da Nava 17 minuti 10,9 km
Pieve di Teco (A Céve in ligure) è un comune italiano di 1.346 abitanti della provincia di Imperia in Liguria.
Il territorio geografico di Pieve di Teco si allunga in un breve tratto pianeggiante della media valle del torrente Arroscia, alla confluenza con il rio dei Fanghi e sulle prime pendici del monte Frascinello (1.120 m). Il borgo pievese, situato allo sbocco di tre ristrette valli, è dominato da tre principali monti: il Colle di Teco nella zona settentrionale, il Baraccone a ponente ed il Colle di Sant'Antonio (detto, anche, Frascinello) nella zona levantina.
L'attuale borgo di Pieve di Teco vide la nascita nel 1233 per volontà del marchese Antonio di Clavesana, feudatario del luogo, alla cui fondazione ed edificazione parteciparono diverse comunità valligiane del territorio dell'Arroscia. L'opera prevedeva l'insediamento di circa 200-300 famiglie nel nuovo borgo che fu munito di un nuovo castello e di una nuova chiesa, l'odierno oratorio di San Giovanni Battista. Dal 1386 Pieve di Teco fu sottoposta alla giurisdizione della Repubblica di Genova che conservò l'antico abitato in stile medievale edificato sotto la dominazione dei Clavesana ed erigendola a sede di capitanato. Quest'ultimo fu molto importante per la repubblica genovese, poiché posto alla frontiera con il territorio piemontese, in una zona strategica per il dominio della valle Arroscia. Per dieci anni - dal 1426 al 1436 - fu occupata da Francesco Spinola, marchese della celebre famiglia genovese, e dopo anni di alternanza nella dominazione feudale, nel 1512, la Repubblica cedette la sovranità su Pieve di Teco alla Casa di San Giorgio. Poiché, tuttavia, l'amministrazione dei possedimenti territoriali si era rivelata antieconomica, la Casa di San Giorgio restituì alla Repubblica tutti i territori che le rimanevano in sovranità, fra cui Pieve di Teco, nel 1562. Il borgo - in particolare le mura e il castello - subirono nel corso dei secoli innumerevoli invasioni dovendo ogni volta i Pievesi ricostruire il tutto, specie nella guerra tra i Genovesi e i Savoia del 1625.
Il Piemonte riuscì a conquistare Pieve di Teco nel 1744, ma già nel 1786 la popolazione si scontrò col vicino borgo di Ormea a causa dei pascoli di Viozene. Nel 1794 assistette al passaggio dell'esercito francese diretto in Piemonte, lasciando il borgo e la valle del fiume Impero in rovina. Nell'ambito della prima campagna d'Italia napoleonica è segnalato nelle cronache del borgo il pernottamento a Pieve di Teco del generale Napoleone. Con la dominazione francese il territorio pievese rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VIII cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del III cantone omonimo nella Giurisdizione degli Ulivi[5]. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte. Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi Provincia di Imperia, dal 1923).
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa collegiata di San Giovanni Battista nel centro storico di Pieve di Teco, riedificata in stile neoclassico, tra il 1782 e il 1806, su progetto di Gaetano Cantoni.
Oratorio di San Giovanni Battista a Pieve di Teco, eretto nel 1234.
Chiesa della Madonna della Ripa, a Pieve di Teco, costruita nel XV secolo così come l'attiguo campanile.
Ex convento delle Agostiniane nel centro storico di Pieve di Teco. L'edificio fu costruito sul luogo ove sorgeva l'antico castello, demolito nel 1625 dall'esercito piemontese nella battaglia tra la Repubblica di Genova e il Ducato di Savoia. Vi è murato dal 1644 un cinquecentesco bassorilievo in pietra - già presente nel precedente castello - raffigurante un agnello, san Giovanni Battista e santa Caterina d'Alessandria con la ruota del martirio.
Ex convento di Sant'Agostino nel centro storico di Pieve di Teco. Il convento è risalente al periodo rinascimentale ed è attualmente uno degli edifici di tale periodo storico meglio conservato nella zona. Il chiostro formato da ventiquattro pilastri ottagonali è databile al 1478 e risulta essere il più vasto ed arioso di tutta la Liguria occidentale; il campanile è risalente al XVI secolo e presenta una torre con cella a bifore e una cupola poligonale con pinnacoli e lanterna.
La chiesa della Madonna della Ripa
Teatro Salvini gioiello con soli 100 posti a sedere
Il santuario della Madonna dei Fanghi
Chiesa parrocchiale di San Giacomo il Maggiore nella frazione di Acquetico.
Oratorio di Nostra Signora Assunta nella frazione di Acquetico.
Cappella della Madonna di Collareto nella frazione di Acquetico.
Cappella della Madonna della Neve nella frazione di Acquetico.
Cappella di San Lorenzo nella frazione di Acquetico.
Cappella di San Rocco nella frazione di Acquetico.
Cappella di Santa Lucia nella frazione di Acquetico.
Chiesa parrocchiale di San Giorgio nella frazione di Calderara.
Chiesa vecchia di San Giorgio nella frazione di Calderara.
Cappella della Madonna della Neve nella frazione di Calderara.
Chiesa di San Bernardo nella frazione di Lovegno.
Rovine della chiesa di Sant'Antonino nella frazione di Lovegno.
Chiesa parrocchiale di San Martino nella frazione di Moano. Di origini medievali, ma rimaneggiata in epoca barocca (prima metà del XVII secolo).
Oratorio di San Gregorio Magno nella frazione di Moano.
Cappella di San Sebastiano nella frazione di Moano.
Cappella della Madonna delle Grazie nella frazione di Moano, in cima al borgo, risalente al 1610 circa.
Santuario della Madonna della Neve nella frazione di Moano, presso la Colla Domenica.
Chiesa di Santa Lucia nella frazione di Muzio.
Oratorio di Santa Croce nella frazione di Muzio.
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo nella frazione di Nirasca.
Oratorio di San Sebastiano nella frazione di Nirasca.
Cappella della Madonna dell'Acinello nella frazione di Nirasca.
Cappella della Madonna delle Grazie nella frazione di Nirasca.
Cappella di San Rocco nella frazione di Nirasca.
Cappella di San Sebastiano nella frazione di Nirasca.
Chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Rosario nella frazione di Trovasta.
Santuario di Nostra Signora dell'Assunta nella frazione di Trovasta.
Santuario della Madonna dei Fanghi nell'omonima località.
Convento di San Francesco. L'edificio fu eretto nella prima meta del XVII secolo ed è raggiungibile percorrendo una strada selciata in ripida ascesa. Poco più avanti del convento, posto in posizione sovrastante il paese, è presente un fitto bosco detto dei Cappuccini con alberi secolari.